Covid 19 domande scomode e senza risposte
Impazza sul web e purtroppo non solo li la guerra sociale tra i vaccinati e gli erroneamente definiti “Novax” una guerra inutile fatta tra persone che in un paese civile dovrebbero sostenersi e combattere uniti per i propri diritti e per quelli altrui.
Sempre più spesso in questo periodo mi risuona in testa la frase di una celebre scrittrice, Evelyn Beatrice Hall “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”

Più mi ripeto questa frase come un mantra per ritrovarmi nei miei principi senza lasciarmi coinvolgere dall’odio fomentato dai media più trovo dall’una e dall’altra parte frasi inaccettabili volte non a far cambiare idea con ragionamenti lineari a chi la pensa diversamente ma bensì ad augurare il peggior epilogo all’interlocutore.
Tutto questo non ha niente a che fare con il covid 19, tutto questo non è frutto di una pandemia dalla quale “dovevamo uscire migliori” tutto questo è frutto di una cattiva comunicazione, di una stampa che non a caso si trova al 41° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa redatta da Reporter Senza Frontiere, di un’informazione affidata ai talk show e a medici che frequentano più i salotti televisivi che i reparti ospedalieri.
Potreste pensare che a mia volta stia cadendo in un’eccessiva presunzione di conoscere la verità assoluta, di sapere esattamente a chi attribuire la colpa esclusiva di questa situazione ma non è questo l’intento di questo articolo che si pone invece l’ardua sfida di far emergere domande scomode e rimaste troppo a lungo senza risposta sul covid 19.
Come anticipato velatamente poco fa non mi soffermerò sugli estremismi a mio avviso sempre errati dei vaccinati e dei “non vaccinati” anche perché sono certa che ormai tutti ne abbiamo sentito abbastanza e rivelo sin da subito che non ho una posizione estrema sull’argomento nonostante ho, come è giusto che sia una mia idea.
Covid 19 domande scomode e senza risposte
L’ultimo bollettino di ieri 26 Gennaio 2022 attesta nel nostro paese 167.206 nuovi casi 1.097.287 tamponi effettuati e 426 decessi. Qui nascono le prime domande alle quali nei vari media, social o giornali non ho trovato risposte esaustive:
Cosa intendiamo per casi?
Parliamo di tutti coloro sintomatici e non che sono risultati positivi ad un tampone? Se è così il termine “caso” è corretto?
In epidemiologia per “caso” si intende un soggetto che presenta una malattia, una condizione cronica o che ha subito un certo trauma, cioè che sviluppa un evento secondo i criteri stabiliti nello studio.
I criteri che definiscono un caso possono essere molteplici e non sempre la definizione epidemiologica coincide con quella clinica.
Preso atto di ciò la domanda lecita successiva è: “ Nel caso del covid 19 è corretto attenersi ad una definizione epidemiologica o ad una clinica?
In forma più semplice: “È corretto ancora ad oggi definire casi tutti coloro che risultano positivi ad un tampone o sarebbe ora di stabilire nuovi criteri sui quali emettere il bollettino giornaliero?”
Covid 19 domande scomode e senza risposte dati alla mano si può davvero ancora dare tutta la colpa ai non vaccinati?
Dopo aver assistito a innumerevoli cacce al cattivo ne cito solo alcune, i cinesi, i migranti, gli inglesi alcuni quesiti mi sorgono spontanei…
Il numero di “vaccinati in Italia” è in costante crescita nonostante sia stato ottenuto con metodi poco lineari come promesse di libertà, obblighi velati ed infine estesi per legge ma nonostante questo, nonostante i nostri politici facciano di questi numeri un grande vanto, a fronte del bollettino letto poco sopra è possibile dare ancora la colpa ad una minoranza di non vaccinati che si aggira intorno a cinque milioni di persone?
Su questa domanda mi sale proprio la collera verso i miei connazionali quando incorro in frasi simili tratte dal web:
“Vorrei non dover pagare i ricoveri di questa gente No vax che finisce in ospedale per il Covid, perché non lo trovo giusto! Devono pagarsi le cure da soli e anche i tamponi!! Potrebbero farsi il vaccino che è gratis. Si assumano le loro responsabilità e siano coerenti! Se sono contro il governo allora evitino anche di entrare negli ospedali per farsi curare!!!”
E vi assicuro che non ho preso a esempio la frase più colorita ma davanti ad alcune affermazioni mi cadono le braccia in quanto mi rendo conto che l’ignoranza in Italia dilaga ed è sicuramente un’aspetto che rafforza indubbiamente il potere politico e comunicativo.
- Possibile che a nessuna di queste eccelse menti da leoni da tastiera venga in mente di interrogarsi sul perché in Italia ci sia il problema dei posti letto o dei posti in terapia intensiva?
- Possibile che sempre queste menti illuminate credano davvero che il “vaccino” sia gratis?
- Possibile pensino che un eventuale posto in terapia intensiva possa essere considerato un premio ovviamente da dare a chi ha fatto il “vaccino”?
E allora proviamo a dire qualcosa che non si sente spesso nei talk show, proviamo qui e ora a dare qualche numero sul quale sarebbe più doveroso incazzarsi rispetto agli ipotetici cinque milioni di non vaccinati.
Covid 19 domande: la sanità in Italia:
Ripetiamo insieme che il nostro paese è tra i più alti per tasso di vaccinazione in Europa e che, nonostante ciò nel pieno della quarta ondata, dopo aver pagato in termini di vite e di economia un prezzo salatissimo si trova ancora piegato.
Preso atto di ciò ecco i numeri per i quali gli italiani dovrebbero incazzarsi tutti insieme unitamente oggi:

- 189 ospedali chiusi negli ultimi 10 anni, chiusure che non sono servite neanche a risparmiare.
- I costi sono passati da 64 a 119 miliardi di euro
- Siamo passati da 5,9 posti letto ogni mille abitanti a 3,1 raggiungendo in Europa il rapporto più basso in assoluto ( In questo caso, qualche domanda sui decessi in Italia vi sorge?)
Tutti, vaccinati e non contribuiamo alla sanità pubblica che ci spetta di diritto indipendentemente dall’inoculazione e questo concetto dovrebbe essere chiaro anche ai bambini!
Dieci anni di attese per esami diagnostici, tagli al personale medico e sanitario fanno si che oggi di fronte ad una pressione del 20% dei posti letto in terapia intensiva occupati ill nostro sistema sanitario crolli.
Covid 19 Domande interpersonali
Evidentemente per prendere atto di questo, per ricordare di quando abbiamo atteso per un’esame o una visita, immaginare come (non) funzioni il nostro sistema sanitario universalistico ci vuole il coraggio di ammettere che non ci siamo mai ribellati in maniera coesa perché in fondo noi italiani siamo così, se un problema non ci colpisce personalmente non è un problema nostro e anche quando colpisce noi al massimo ci lamentiamo al bar (ora non è più possibile quindi al massimo sui social network).
Ecco perché al netto delle informazioni è più comodo dare al colpa ai non “vaccinati” e se questo non basterà ben presto la colpa ricadrà su chi non ha fatto la dose booster.
Mentre davanti alle grandi armi di distrazione di massa piovono rincari, aziende che chiudono, persone che perdono il lavoro, malati che non vengono curati, strutture rsa che non vengono controllate, discriminazioni volte a colpire sempre di più le fasce deboli, i bambini e gli adolescenti.
Covid 19 domande: costo dei vaccini
A colpi o per meglio dire post o twit di “i vaccini sono gratis” mi viene l’orticaria e mi domando secondo quale criterio si possa pensare una cosa simile, poi rifletto e capisco che evidentemente il Q.I. medio riesce a vedere come forma di pagamento solo quella transazione istantanea tra un bene/servizio/ farmaco ecc. e l’immediato pagamento.
Anche qui, allora ecco qualcosina che sarebbe meglio sapere prima di collezionare figuracce.
“Un’analisi condotta dalla “People’s Vaccine Alliance” stima un costo medio di produzione del siero anti-Covid-19 di Moderna e Pfizer/BioNTech di poco superiore ai due dollari. Ma le due aziende vendono le dosi a prezzi anche 24 volte superiori il costo di produzione. Drenando le risorse pubbliche nei Paesi ricchi e limitando l’accesso ai vaccini in quelli più poveri…Solo l’Italia avrebbe speso fino a oggi 4,1 miliardi di euro in più Risorse che -sottolineano Oxfam ed Emergency- avrebbero potuto essere investite per rafforzare il Servizio sanitario nazionale consentendo, ad esempio, di allestire 40mila nuovi posti in terapia intensiva oppure di assumere 49 mila nuovi medici.”
La grande rapina sui prezzi dei vaccini
Ora vi chiedo, secondo voi questi soldi che l’Italia ha speso di chi sono? Dove prenderà quelli che spenderà? Ponderate!
Covid 19 domande a chi spetta la terapia intensiva
E se tutto questo non bastasse a farmi vergognare di essere italiana ecco che è arrivata l’ultima moda: pretendere di diritto essendosi “vaccinati” un posto in terapia intensiva nella remota possibilità che i medici si trovassero a scegliere se darlo ad una persona che si è “vaccinata” o ad una che ha scelto di non farlo.
Nonostante per molte menti immagino sia difficile da credere ed accettare grazie al cielo non sono questi i criteri per i quali si sceglie laddove è necessario farlo a chi attribuire il posto letto.
“Nel caso in cui lo squilibrio tra necessità e risorse disponibili persista, sarà data precedenza per l’accesso ai trattamenti intensivi a chi potrà ottenere un concreto, accettabile e duraturo beneficio. Per farlo si applicheranno “criteri rigorosi, quali: gravità quadro clinico, comorbilità, stato funzionale pregresso, impatto sulla persona dei potenziali effetti collaterali, conoscenza di espressioni di volontà precedenti nonché la stessa età biologica, la quale non può mai assumere carattere prevalente”.
Covid 19 domande costi dei tamponi rapidi
Un altro grande attacco viene rivolto alle farmacie per i guadagni ottenuti dai tamponi ma è necessario analizzare bene i costi per comprendere chi ci guadagna davvero. (Per inciso bisognerebbe sapere se e quanto sono tassati)
In Italia sono circa un centinaio i tamponi rapidi autorizzati e sono quasi tutti prodotti in Cina (Nel nostro paese li produce DiaSorin).
- L’accordo trai distributori farmaceutici e gli intermediari si aggira tra i 2,50 e i 3,00
- L’arrivo in farmacia del materiale può costare dai 3 ai 5 euro, la differenza fra il costo e il trasporto è il guadagno del distributore.
- Mettiamo che per ogni tampone venga sostituito tutto il materiale (guanti, mascherina e camice) questo ha un costo di 2,00
- Un farmacista viene pagato da contratto circa 0,48 al minuto
- Costi di segreteria/stampa/altra risorsa.
- Il prezzo finale imposto per il cliente è di 15,00
A voi le conclusioni…
Covid 19 domande confusione tra sieri, vaccini e sperimentazioni
In tutta questa (dis)informazione ci sono punti che non sono mai stati chiariti esaustivamente ed è inutile che mi si dica “devi fidarti della scienza” perché anche ciò che espongo io non è frutto della mia immaginazione ma è scienza.
Nonostante io comprenda la necessità di affrettare i tempi sulla ricerca di un vaccino durante una pandemia, nonostante io non comprenda perché non si siano affrettati così tanto per la ricerca di una cura, per un ruolo pro attivo dei medici di base, per gli interventi dell ’Usca, per le ospedalizzazioni necessarie arrivate tardivamente ecco quello che so sulle fasi di un vaccino:
- Valutazione in vitro delle componenti dell’agente che andrà a costituire la componente attiva del vaccino.
- Fase pre-clinica in cui viene testata la risposta immunitaria e/o i meccanismi avversi su organismi viventi complessi non umani.
- Sperimentazione clinica sull’uomo, che normalmente inizia dopo circa 2-5 anni dalle iniziali ricerche sulla risposta immunitaria, cui seguono altri 2 anni di prove pre-cliniche che coinvolgono la sperimentazione animale.
La sperimentazione clinica si realizza in 3 fasi, in base al modello sperimentale adottato, la quantitа di componente somministrata e la numerositа del campione di popolazione coinvolta:
- Fase I: prima somministrazione del vaccino sull’uomo per valutare la tollerabilitа e la sicurezza del prodotto (il numero dei soggetti coinvolti è molto ridotto)
- Fase II: se la fase I ha mostrato risultati positivi, il vaccino viene somministrato ad un numero maggiore di soggetti (sempre eseguo) per valutare la risposta immunitaria prodotta, la tollerabilitа, la sicurezza e definire le dosi e i protocolli di somministrazione più adeguati.
- Fase III: se la fase II ha mostrato risultati soddisfacenti, il vaccino viene somministrato a un numero elevato di persone allo scopo di valutare la reale funzione preventiva del vaccino.
- Fase IV: gli studi di fase IV iniziano dopo che il vaccino è stato approvato per l’immissione in commercio, infatti vengono chiamati anche studi sulla “sorveglianza post marketing”. Tali studi vengono condotti per valutare in maniera continuativa nel breve e nel lungo termine la sicurezza e l’efficacia dei vaccini nella pratica clinica.
Se le fasi I, II, III hanno dato esito positivo, il vaccino viene registrato e si procede alla produzione e distribuzione su larga scala.
Lo sviluppo del vaccino è un processo lungo, che normalmente richiede anni e numerosi investimenti economici.
Covid 19 Domande perché nessuno parla degli effetti collaterali? Non mi piace la comunicazione dove non c’è spazio per il contraddittorio.
Come me sono certa che moltissime persone si chiedano come mai tutti gli enti e i media coinvolti nella campagna vaccinale non citino mai gli effetti collaterali da vaccino quando trattandosi di un farmaco “lanciato in tempi brevi” è normale che ce ne siano.
Altrettanto inaccettabile è che non ci sia un iter chiaro oggi che stabilisca chi ha diritto ad essere esonerato dalla somministrazione e per quali patologie.
Una corretta informazione funzionerebbe molto meglio delle minacce o delle restrizioni.
Covid 19 Domande e Green Pass
E voi amici lettori avete altre domande sul Covid 19? Per il Green Pass vi do appuntamento al prossimo articolo e vi ricordo di seguirmi anche sui i miei canali social.